Conoscere la salute del proprio microbiota intestinale è fondamentale per il mantenimento di uno buono stato di salute generale. Oggi è possibile conoscerne la sua composizione e lo stato di salute grazie a tecniche ultra innovative di sequenziamento del DNA fecale (delle regioni V3-V4 del gene 16s rRNA).
Il microbiota intestinale è quello che comunemente chiamiamo “flora batterica”, ma più correttamente è l’insieme di microorganismi che risiede nel nostro tratto gastrointestinale (dalla bocca allo sfintere anale).
E’ IL CHILO E MEZZO DI BATTERI CHE CI PORTIAMO DENTRO OGNI GIORNO.
A cosa serve
Esiste una stretta connessione tra microbiota umano e salute della persona, in quanto quest’ultimo esercita essenziali funzioni fisiologiche e metaboliche che altrimenti il nostro organismo non sarebbe in grado di svolgere.
Per questo è indispensabile per il nostro organismo che il microbiota intestinale sia sano!
L’enorme popolazione batterica del microbiota svolge numerose e fondamentali funzioni per il nostro organismo tra le quali:
Contribuisce in modo determinante alla digestione degli alimenti che non saremmo in grado di assimilare.
Regola la permeabilità intestinale, contribuendo ad impedire il passaggio della mucosa intestinale da parte di microorganismi e sostanze potenzialmente nocive
Produce vitamine (come acido folico ed altre del gruppo B) e altri composti benefici come gli acidi grassi a corta catena.
Protegge da diverse patologie tra cui obesità, diabete di tipo II, sindrome metabolica, malattie cardio-vascolari, malattie infiammatorie intestinali, diverticoli del colon, cancro sia del tratto intestinale che non, malattie reumatiche, disturbi psichici (ansia e depressione), malattie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson), disturbi dell’autismo nei bambini, allergie, infezioni genitali e urinarie (cistiti recidivanti, candida).
Mantiene una corretta comunicazione tra intestino e sistema nervoso centrale.
I sintomi di un microbiota intestinale alterato
Un’alterata composizione – la cosiddetta disbiosi intestinale – oltre a favorire nei casi più gravi l’insorgenza delle patologie suddette, è spesso associata a sintomi fastidiosi ricorrenti di lieve o moderata entità, come coliti episodiche, diarree ricorrenti, stipsi, flatulenza, difficoltà digestive e disturbi uro-ginecologici.
Gli studi scientifici continuano a palesare chiaramente l‘utilità del test del microbiota intestinale e la sua influenza sulle numerose patologie. Per questo, l’analisi del microbiota intestinale andrebbe fatta in maniera diffusa tra la popolazione, sia a scopo preventivo (per ridurre o eliminare l’insorgenza delle patologie sopra elencate) che terapeutico (per ridurne le manifestazioni).
CONOSCERE IL NOSTRO MICROBIOTA INTESTINALE SIGNIFICA CONOSCERE LA NOSTRA SALUTE.
In quali casi è particolarmente utile effettuare il test
Il test del microbiota è utile a tutti, ma è particolarmente indicato nei seguenti casi:
IN GRAVIDANZA E DURANTE L’ALLATTAMENTO: è scientificamente dimostrato che lo stato di eubiosi (equilibrio) della mamma determina quello del feto, prima, e del neonato, dopo.
IN MENOPAUSA: i vari cambiamenti che la donna subisce, in primis quello ormonale, possono determinare la comparsa di sintomatologie e patologie in cui il microbiota può giocare un ruolo fondamentale.
NELLE PATOLOGIE DI TIPO GASTROINTESTINALE: disturbi funzionali intestinali (colon irritabile, morbo di Chron, diverticolite, cancro del colon retto).
NELLE PATOLOGIE EXTRA INTESTINALI: allergie, malattie autoimmuni, infezioni croniche recidivanti dell’apparato genito-urinario, alterazioni metaboliche che possono portare a malattie cardiovascolari.
NELLO SPORTIVO: anche solo piccoli aggiustamenti nell’assetto microbico intestinale possono portare a grandi miglioramenti di performance sportiva.
Oltre ai batteri, è poi possibile studiare con la stessa tecnologia anche i funghi intestinali.
Microbiota intestinale in gravidanza
Il microbiota della madre determina il primo nucleo batterico intestinale del feto, quindi già durante la vita intrauterina. Infatti, il liquido amniotico è ormai accettato non sia sterile come si pensava, ma contiene batteri provenienti dal microbiota intestinale della madre che iniziano a colonizzare l’ambiente intestinale del feto.
E’ stato dimostrato come durante il momento del parto questa colonizzazione continua con delle conseguenze importantissime: nel parto naturale, passando dal canale del parto, il bambino si colonizza con la flora batterica vaginale della mamma; nel parto cesareo, invece, assimilerà i batteri dalla pelle della pancia materna.
Per queste ragioni, soprattutto in previsione di un parto naturale, dove il microbiota vaginale dipende prevalentemente da quello intestinale, è fondamentale che quest’ultimo sia sano ed in equilibrio.
Consiglio a tutte le donne in gravidanza o che stanno pensando ad una gravidanza di conoscere lo stato del proprio microbiota intestinale, così da assicurare al loro bambino un primo imprinting batterico sano ed equilibrato.
Basti pensare che i bimbi nati da parto cesareo e, ancor più se non allattati al seno, hanno una probabilità molto più alta di avere problemi allergici nell’età dello sviluppo ed adulta.
Come si esegue il test
Il test si effettua tramite esame genetico delle feci.
Ultimamente questo argomento sta suscitando sempre più interesse nell’opinione pubblica e, se questo da un lato è un dato positivo, dall’altro amplia l’offerta ed espone al rischio di affidarsi a fonti o a metodiche non attendibili o certificate dal punto di vista scientifico.
Per questa ragione, ed essendo stato tra i primi in Italia ad occuparmi di questo argomento, ho creato un protocollo per l’esame del microbiota intestinale in collaborazione con Wellmicro srl (leader italiano in questo settore) e un biologo nutrizionista, il dottor Massimiliano Piolanti, per offrire un servizio dall’alto valore scientifico.
E’ possibile eseguire il protocollo presso il poliambulatorio Il Girasole di Budrio (BO) e presso il Primus Forlì Medical Center (Forlì).
Il protocollo prevede 3 step:
Si raccoglie il tampone di feci mediante apposito kit, che sarà poi spedito in laboratorio.
Il kit rimane in analisi per circa 30 giorni.
Completata la fase di analisi e interpretazione, il paziente riceverà 3 referti:
uno analitico stilato da Wellmicro srl.
Un referto medico descrittivo, stilato da me, con le eventuali indicazioni terapeutiche correttive, inclusi eventuali probiotici mirati, prebiotici, farmaci laddove richiesti.
Una prescrizione nutrizionale studiata in base ai risultati del test e redatta dal mio collega nutrizionista, che indicherà consigli alimentari idonei alla correzione delle eventuali alterazioni microbiche.
Il nostro protocollo permette una chiara ed esaustiva interpretazione dei risultati e l’individuazione personalizzata degli interventi utili al miglioramento del microbiota e alla correzione dell’eventuale disbiosi.
Per ottenere un inquadramento più completo della salute intestinale, spesso consiglio di completare l’indagine con una visita internistica per raccogliere l’anamnesi e la storia del paziente, unitamente ad un’ecografia dell’addome completo perchè insieme chiariscono, anche da un punto di vista funzionale e anatomico, lo stato di salute dell’intestino.
Come migliorarlo
Il test eseguito secondo il protocollo indicato fornisce le indicazioni necessarie ad impostare le terapie più adeguate a ciascun caso.
Sicuramente, in linea generale, possiamo affermare che gli interventi che possono aiutare a migliorare e correggere un microbiota alterato sono:
seguire un’alimentazione corretta per quello specifico assetto microbico
utilizzare probiotici e prebiotici mirati
assumere farmaci specifici.
Di notevole supporto sono anche le indicazioni sul corretto stile di vita che influenzano positivamente il microbiota, come:
praticare una regolare attività fisica
avere una buona qualità del sonno
mantenere il giusto livello di idratazione
Per maggiori informazioni, compila il modulo sottostante
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