VISITA SPECIALISTICA INTERNISTICA
Spesso capita di ricevere pazienti che lamentano dolori o sintomi anomali che non sono però la manifestazione di un patologia che interessa l’organo in cui si avverte il sintomo stesso, ma spesso la problematica è più profonda e va indagata in maniera accurata. In questi casi è bene sottoporsi ad una visita internistica.
- Che cosa è
- Come si svolge
- Quali patologie e sindromi tratta
- Quando richiedere una visita
- Diagnosi precoce e prevenzione
- Come si conclude
Che cosa è
La visita internistica è una visita specialistica che permette di ottenere un inquadramento completo e generale dello stato di salute di una persona, sia essa sana o malata, e che prende in considerazione sia gli aspetti fisici che quelli psicologici, e analizza i sintomi e i segni in tutti gli organi.
Come si svolge
L’esame viene effettuato da un medico specializzato in Medicina Interna, si svolge in ambulatorio, ha una durata di circa 45 minuti e comprende:
- la raccolta dell’anamnesi completa
- l’effettuazione della visita
- la definizione di una prima diagnosi
- la prescrizione di eventuali analisi ed ulteriori accertamenti diagnostici
- la prescrizione di terapie a base di più farmaci, integratori, prebiotici o probiotici
- se è il caso, l’invio verso uno specialista del settore più indicato
Il ruolo del medico internista è cruciale in questo tipo di visita e la sua preparazione, la capacità di ascolto e le sue competenze fanno la differenza.
Quali patologie e sindromi tratta
Le principali categorie patologiche che si possono indagare tramite la visita internistica sono:
- problemi gastrointestinali
- disturbi metabolici, ormonali e immunitari
- infezioni
- malattie cardiovascolari
- problemi del fegato e reni
- malattie che colpiscono i polmoni
- patologie del sangue
- neoplasie
- fibromialgia
In maniera più approfondita, in assoluto le più frequenti sono le seguenti.
Patologie funzionali gastroenteriche. Si tratta di un gruppo molto vasto di disturbi del tratto gastro intestinale non dovuti ad una alterazione anatomica – pertanto, gli accertamenti strumentali come ecografia, TAC, RMN, gastroscopia e colonscopia – normalmente non rivelano alterazioni, bensì ad un problema di funzionamento. Rientra in questa tipologia di disturbi la sindrome del colon irritabile, ma ve ne sono molti altri.
Tipicamente i sintomi lamentati sono gonfiore addominale, alvo alterno tra stipsi e diarrea, dolore addominale ricorrente e spesso migrante.
Sindrome metabolica, ovvero un insieme di alterazioni metaboliche comprendenti ipertensione, alterazione della glicemia fino al diabete, dislipidemia e sovrappeso. Questo insieme di patologie spesso ricorre insieme in quanto innescata da una serie di fattori di rischio comuni e rappresenta l’anticamera di patologie gravi come quelle cardiache (infarto), cerebrali (ictus), oncologiche. Proprio per la natura complessa della sindrome, il medico internista è il principale interlocutore per sua gestione diagnostica e terapeutica.
Fibromialgia e dolore cronico, che spesso hanno delle radici nelle alterazioni del microbiota intestinale, che da anni studio in modo molto interessato, anche grazie alla collaborazione di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna che si occupano di effettuare le indagini microbiologiche.
Anche in questo caso, l’approccio complessivo al paziente e non solo alla patologia si rivela vincente e indispensabile.
Quando richiedere una visita
In presenza di uno o più quadri clinici sopra elencati, ma anche e soprattutto quando si è in cerca di una “guida” per la propria salute, ovvero di un medico che sia a conoscenza della storia medica del paziente.
Questo rapporto permette al medico di seguire il paziente nel tempo, di dare consigli personalizzati e adeguati alla situazione clinica e di intervenire in situazioni acute e di emergenza. Dall’altro lato, garantisce al paziente di potersi affidare ad un professionista competente che sia a conoscenza di tutto il suo quadro clinico, di non dover ricominciare dall’inizio in caso in cui sopraggiunga una nuova problematica, di ridurre il rischio di ricadute e, soprattutto, di pianificare controlli periodici e programmi di prevenzione per mantenersi in salute e scongiurare le malattie.
Questo ruolo di “regista della salute” è perfettamente calzante con la figura del medico internista.
Diagnosi precoce e prevenzione
La visita internistica è, quindi, un enorme strumento di indagine completa dello stato di salute che permette di migliorare la qualità della vita.
Unitamente ad altri accertamenti, infatti, come ad esempio gli esami ematochimici, l’elettrocardiogramma o esami diagnostici più importanti come TAC, Risonanza magnetica, può costituire un check-up di prevenzione primaria da effettuare una volta all’anno per prevenire il manifestarsi di malattie, oltre che un check-up di prevenzione secondaria per evitare riacutizzazioni o ricadute della patologia già espressa.
Come si conclude
Costruito il quadro completo dello stato di salute del paziente, la vista specialistica si conclude con un referto medico all’interno del quale il medico suggerisce le migliori strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche in base alle necessità del paziente.
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