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MICROBIOTA INTESTINALE E SISTEMA IMMUNITARIOA cura di: Dott. Nicola Castaldini Medico Chirurgo, specialista in Medicina Interna - Ecografia |
Il microbiota intestinale influisce sulla salute del sistema immunitario?
La letteratura scientifica internazionale è ormai concorde nell’attribuire al microbiota intestinale un ruolo fondamentale nel corretto sviluppo del sistema immunitario sin dai primi anni di vita, addirittura in età fetale, fino ad arrivare all’età adulta in cui esercita un’attività continua e indispensabile nel mantenere in efficienza ed in equilibrio la nostra attività immunitaria.
Infatti, lo stretto rapporto tra i batteri e le cellule immunitarie nell’intestino – che rappresenta il più grande tessuto deputato alla difesa del nostro corpo – fa sì che si che il sistema immunitario sia sempre mantenuto ad un grado minimo di attivazione, pronto ad un rapido intervento in caso di necessità.
Di qui l’importanza di avere nell’intestino, anche in condizioni di salute, minime quantità di batteri e funghi potenzialmente patogeni. Inoltre, la continua interazione con i microorganismi presenti nel nostro intestino sviluppa la cosiddetta “tolleranza”, ovvero abitua il nostro organismo ad avere a che fare con i cosiddetti batteri buoni e impari a non reagire in modo abnorme alla loro presenza, innescando potenziali reazioni autoimmuni ed allergiche.
Una composizione sana del microbiota contribuisce a mantenere sotto controllo i processi infiammatori, sia intestinali che sistemici (eubiosi). Al contrario, una situazione di disbiosi (disequilibrio) si riflette sulla salute dell’organismo e sul grado di risposta immunitaria ai virus.
Le infezioni sono, quindi, un evento nel quale la salute del microbiota intestinale può influenzarne l’esito, ovvero l’attecchimento o meno del patogeno.
La recente epidemia da SARS CoV2 ha seminato morte e sofferenza in tutto il mondo mostrando decorsi della malattia molto soggettivi: si va da persone assolutamente asintomatiche a persone con quadri clinici così gravi da richiederne il ricovero in terapia intensiva e portarne, talvolta, alla morte.
Quello che è si è osservato è un comune denominatore: ciò che gioca un ruolo fondamentale non è il grado di “malignità” del virus in sé, bensì la capacità del nostro sistema immunitario di risponde in modo efficace a tale attacco. Ecco perché è fondamentale mantenere in salute ed in equilibrio il microbiota intestinale.
L’analisi del microbiota intestinale si effettua tramite un semplice prelievo di feci.
I tempi di analisi sono di circa 30 giorni a cui segue poi un referto del medico internista e del nutrizionista.
Per attuare i correttivi adeguati, si consiglia una visita successiva per impostare un piano terapeutico, nutrizionale e di stile di vita personalizzato in base all’esito degli esami.
Per un ulteriore approfondimento, guarda la mia intervista per “Il mio medico“.