FIBROMIALGIA: SINTOMI, DIAGNOSI E TERAPIE

Molti pazienti, per lo più donne, prenotano una visita specialistica perchè accusano dolori diffusi, insonnia, dolori muscolari, affaticamento, insonnia. Spesso la causa di questi malesseri non è imputabile ad un’unica origine, bensì a problematiche sistemiche e più complesse da gestire. E’ il caso della fibromialgia, patologia molto diffusa tra le donne.

 

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica (abbreviazione FM), è una sindrome reumatica idiopatica (cioè della quale non si conosce la causa) e multifattoriale (ovvero determinata da più fattori), caratterizzata da dolore – muscolare, tendineo e legamentoso – di tipo cronico, diffuso, fluttuante e migrante, associato a rigidità soprattutto mattutina, astenia (calo di forza con affaticabilità), insonnia o disturbi del sonno, alterazioni della sensibilità (come eccessiva percezione degli stimoli) e calo dei livelli di serotonina, con possibili disturbi d’ansia e depressivi.

Insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile (da 7 a 9 volte più frequente rispetto ai maschi), in età adulta, con picchi verso i 25-35 e 45-55 anni. Riguarda fino al 2–8% della popolazione, sebbene probabilmente è sottostimata per via della difficoltà che si incontra nel porre diagnosi, che spesso arriva tardivamente e dopo molti controlli medici.

Come si diagnostica

Gli esami di laboratorio, di diagnostica per immagini e istologici sono normali. La diagnosi, pertanto, è per esclusione di altre patologie e clinica.

Il sintomo cardine è il dolore, cronico e migrante, a carico dei tender points, punti di dolorabilità. La presenza di dolore artro-muscolare diffuso, presente sia nel lato destro che sinistro, superiore e inferiore del corpo, perdurante da oltre un mese, con dolore evocato alla pressione (4 Kg/cm) di tipici trigger points (almeno 11 su 18), in assenza di altre condizioni patologiche a giustificazione del quadro clinico, è sufficiente per la diagnosi.

Quali sono i sintomi più comuni

  • Disturbi del sonno
  • diminuzione della forza muscolare (ipostenia) nelle mani e nelle braccia
  • astenia, specie sotto sforzo
  • fenomeno di Raynaud a mani e piedi (formicolio, pallore e colore bluastro della cute in seguito al freddo o emotività)
  • rigidità e impaccio nel movimento al risveglio
  • disturbi urinari, come cistite ricorrente
  • disturbi del ciclo mestruale
  • crampi (soprattutto notturni)
  • fascicolazioni e tremore
  • disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare
  • sensazioni cutanee simili a formicolii, stilettate, caldo improvviso, intorpidimento (parestesia, disestesia)
  • cefalea
  • ansia, depressione, attacchi di panico
  • alterazioni dell’equilibrio
  • disfunzioni gastrointestinali (colon irritabile)
  • dispepsia (digestione difficile) e disfagia (fatica nel deglutire, bolo faringeo)
  • alterazione delle unghie
  • senso di confusione o di stordimento (“nebbia mentale”)
  • difficoltà di concentrazione
  • secchezza degli occhi, della bocca, della pelle
  • temperatura alterata oppure alterata percezione di caldo e freddo
  • intolleranza al freddo oppure al caldo-umido, o a tutti e due
  • ipersensibilità della pelle, della vista, dell’olfatto, dell’udito
  • acufeni
  • vestibolite (infiammazione cronica del vestibolo vulvare), dispareunia (dolore alla penetrazione vaginale)
  • fotofobia e intolleranza ai segnali luminosi quali: lampadine, monitor del pc, televisione, ecc.
  • persistenza del dolore anche dopo il trattamento con antidolorifici ed antinfiammatori tradizionali
  • sensibilità ai mutamenti meteorologici ed ai cambi di stagione (meteoropatia)
  • sensibilità chimica multipla (intolleranza, anche senza allergia, verso numerose sostanze)

Consigli per ridurre i disturbi

1. Seguire una corretta alimentazione

  • Pasta, riso: da preferire i prodotti integrali o prodotti con grani antichi ( Kamut, Verna, Farro Monococco, Autonomia B, Gentil Rosso, Senatore Cappelli, ecc..), cotti al dente. Limitare il consumo di pasta all’uovo; da eliminare progressivamente i prodotti ottenuti da farine raffinate. Ottimi anche i cereali (e pseudocereali) in chicco (couscus, quinoa, avena, bulgur, orzo, chicchi di grano o farro, grano saraceno)
  • Pane e farinacei: da preferire i prodotti integrali o semi-integrali o prodotti con grani antichi ( Kamut, Verna, Farro Monococco, Autonomia B, Gentil Rosso, Senatore Cappelli, ecc..), meglio se
  • Carne: consentita 1-2 volte a settimana la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio); la carne rossa 1 volta ogni 10-15 giorni, sempre i tagli magri o privati del grasso visibile e cotti in modo delicato (no brace, stufato, brasato, stracotto).
  • Pesce: privilegiare il pesce azzurro (sardine, sarde, acciughe, sgombro, pesce spatola, ecc…), pescato e non allevato, di piccola taglia, da consumare 2-3 volte a settimana. Bene anche sogliola, merluzzo, orata, tonno (quest’ultimo 1 volta a settimana). Molluschi e crostacei 1-2 volte al mese. Una soluzione logisticamente più facile è il pesce surgelato.
  • Latte e latticini: consumare in quantità moderata formaggi (2 volte a settimana); da preferire quelli freschi (100 g) come scamorza, ricotta di mucca, mozzarella, stracchino, fiocchi di latte, robiola e tomino – rispetto a quelli stagionati (50 g) – pecorino, etc.. Il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano può essere consumato (50-75 g a porzione)
  • Uova: al massimo 2 uova a settimana, da allevamenti a terra.
  • Legumi: ottimi alimenti e fonte di proteine vegetali e fibre. Potrebbero aumentare (specie in soggetti non abituati al loro consumo) i sintomi intestinali; a tale scopo, utile l’ammollo e/o la passatura nel passaverdura.
  • Frutta: in generale è un ottimo alimento, da consumare regolarmente tutti i giorni privilegiando la stagionalità e scegliendo produttori locali. Da limitare (ma non necessariamente eliminare) albicocche, anguria, avocado, ciliegie, fichi, mango, mele, more, pere, pesche, susine che potrebbero peggiorare i sintomi intestinali nei soggetti con concominante sindrome del colon irritabile.
  • Frutta secca e semi: Noci e semi, ad es. mandorle, nocciole, noci, sesamo, semi di girasole, di zucca sono consigliabili in piccole dosi (10-30 g a seconda dei casi) tutti i giorni.
  • Zucchero: da ridurre il più possibile, al pari dei dolci e dei dolciumi (merendine, marmellate industriali, frutta candita e sciroppata, bibite come coca-cola, aranciata e succhi di frutta industriali, ecc.). Da eliminare totalmente gomme e caramelle, alimenti contenenti dolcificanti artificiali (sorbitolo, mannitolo, xilitolo, maltitolo e isomalto).
  • Sale: limitarne il consumo a 5 grammi al giorno (un cucchiaino da caffè) per evitare gli edemi, frequenti nella fibromialgia. Preferire il sale iodato. Limitare anche il consumo di alimenti e salse ricche di sali quali maionese, ketchup, patatine fritte industriali, dado da cucina.
  • Condimenti: buona alternativa al sale: aceto, limone, peperoncino, prezzemolo, aglio e spezie aromatiche (curcuma, zenzero, curry, noce moscata, zafferano, ecc…), capperi.
  • Grassi e proteine animali: limitarne il più possibile il consumo; tra i grassi, prediligere l’olio extravergine di oliva a crudo e di ottima qualità. Semi oleosi (girasole, lino, zucca, ecc…) sono una buona fonte di acidi grassi poli-insaturi.
  • Caffè: 1-2 tazzine al giorno, gli altri eventuali possono essere assunti in forma decaffeinata.
  • Vino: prediligere quello rosso (1-2 bicchieri da 125 ml al giorno per l’uomo e 1 per la donna); evitare la birra ed i super alcoolici.
  • Bere tisane, thè verde, infuso di roiboos-
  • Bere acqua, nella misura di 2 litri al giorno per le donne e 2,5 litri al giorno per gli uomini, da assumere regolarmente nel corso della giornata e ad inizio pasto, meglio se non gassata.

2. Svolgere regolare attività fisica

Le linee guida mondiali concordano sull’opportunità di svolgere una regolare attività fisica, nella misura di 150 minuti a settimana di intensità lieve-moderata. Esempi:

  • Camminata
  • Ballo
  • Bicicletta in pianura
  • Pattinaggio
  • Canoa
  • Yoga
  • Pallavolo
  • Golf
  • Tennis in doppio
  • Giardinaggio

Ovviamente, per chi non è allenato occorre prima verificare la salute cardiovascolare attraverso specifici accertamenti e iniziare in modo graduale ma regolare nel tempo. Buone soluzioni possono essere la cyclette o il tapis-roulant a casa.

3. Seguire un corretto stile di vita  

  • Controllare il peso corporeo; il rapporto tra il peso (in kg) e l’altezza (in centimetri, moltiplicato per sé stesso) è normale se compreso tra 20 e 24.9; ad esempio, 70 Kg /(1.7 * 1.7 m) = 24.2.
  • Dormire almeno 7 ore per notte, cercando di andare a coricarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora
  • Consumare i pasti sempre circa alla stessa ora, iniziando con una ricca colazione e cercando di inserire 2 spuntini nel corso della giornata; la cena andrebbe consumata non oltre le 12 ore dalla colazione
  • Coltivare hobbies e interessi; praticare yoga o meditazione con regolarità
  • Coltivare le amicizie e la rete familiare

Le terapie più indicate

Le terapie possono essere di tipo farmacologico e non. Quelle farmacologiche si distinguono fondamentalmente in:

  • farmaci miorilassanti, che agiscono sulla manifestazione “periferica” della FM cioè sulla contrattura muscolare
  • farmaci che potenziano l’attività della serotonina che agiscono, invece, su uno dei meccanismi “centrali” della malattia
  • farmaci che vanno ad agire direttamente sul dolore.
    Generalmente queste diverse tipologie di farmaci vengono associati nello stesso paziente a seconda della singola situazione.

Esistono, poi, diverse terapie non farmacologiche, tra le quali è importante annoverare:

    • L’ossigeno-ozonoterapia
    • L’agopuntura
    • La balneoterapia termale
    • La fisioterapia
    • La magneto-terapia a bassissimo campo
    • Il biofeedback

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