IL MEDICO INTERNISTA: COSA CURA E QUANDO RIVOLGERSI A LUI
Molti dei pazienti che entrano nel mio ambulatorio soffrono da tempo di dolori addominali, di gonfiore e stipsi ma non riescono a capire l’origine di tali sintomi nonostante le abbiano provate tutte!
Molte donne soffrono di dolori cronici, stanchezza diffusa, ansia e non capiscono a cosa sia dovuto.
Tanti altri sanno di avere dei quadri patologici complessi e hanno bisogno di farsi seguire da un unico professionista nel tempo. Questi sono solo alcuni dei casi in cui è necessario rivolgersi ad un medico internista.
- Di cosa si occupa
- Quali sono i sintomi lamentati dai pazienti
- Come si svolge una visita internistica
- Quali procedure utilizza
- Quando richiedere una visita
- Il ruolo di regista della salute
Di cosa si occupa
Il medico internista è un medico specialista che si occupa della valutazione globale del paziente e delle sue patologie, integrando le diverse terapie, così da saper gestire la sua salute in modo completo.
Dalla medicina interna, infatti, hanno preso origine negli anni tante altre branche mediche, tra cui la cardiologia, la gastroenterologia, l’endocrinologia, la reumatologia, la pneumologia, che poi hanno assunto una dignità autonoma.
Pertanto, il medico internista è formato a gestire in prima persona patologie appartenenti a queste aree, effettuando indagini e valutazioni in prima persona e coinvolgendo, in caso di necessità, specialisti delle singole discipline a cui demanda spesso la soluzione di un preciso problema, come l’esecuzione di un’indagine diagnostica (gastro-colonscopia, ecocardiogramma, ecc.), mantenendo “la regia” della gestione medica del paziente.
Pertanto considero l’individuo che ho di fronte nella sua interezza e complessità, non osservando solo uno specifico organo o apparato ma guardando le interconnessioni tra di essi e le possibili cause che possono esserci alla base dei sintomi lamentati. Così come, analizzo le possibile interazioni che possono esserci tra più terapie.
L’obiettivo è quello di ottenere un inquadramento completo e generale dello stato di salute della persona, sia essa sana o malata, considerando sia gli aspetti fisici che quelli psicologici, analizzando i sintomi e i segni in tutti gli organi. Il tutto finalizzato a prescrivere le migliori strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche per il singolo individuo.
Quali sono i sintomi lamentati dai pazienti
Tutti i sintomi connessi ai seguenti apparati:
- gastrointestinale: addome gonfio, alvo alterno tra stipsi e diarrea, dolore addominale, colon irritabile, morbo di Crhon, etc.
- Endocrino: problemi alla tiroide
- Sistema immunitario: malattie autoimmuni
- Sistema metabolico: ipertensione, alterazione della glicemia fino al diabete, dislipidemia e sovrappeso
- Cardiaco e cardiovascolare: ictus, infarto
- Reumatologico: fibromialgia, dolore cronico
- Pnemologico: problemi dell’apparato respiratorio
- Oncologico: tumori e neuplasie
Per un maggiore approfondimento per capire quando richiedere una visita internistica, clicca qui.
Come si svolge una visita internistica
Grandissima attenzione va riservata all’ascolto del paziente, del motivo per cui si è rivolto a me e della sua storia passata, sia patologica (malattie ed interventi chirurgici subiti) che fisiologica (abitudini di vita).
Questa raccolta minuziosa è fondamentale per inquadrare la persona che ho di fronte.
Segue poi l’analisi degli eventuali referti precedenti, sia di visite che di accertamenti strumentali, indispensabili per capire quali dati siano già stati raccolti ed evitare di ripetere accertamenti non necessari.
Poi si passa alla visita vera e propria, nel corso della quale prendo in esame i principali organi ed apparati. Dalla cute alle mucose, all’apparato cardio-circolatorio a quello respiratorio, dall’apparato digerente a quello muscolo-scheletrico, ovviamente focalizzando l’attenzione in particolare all’ambito oggetto della visita in corso.
Quali procedure utilizza
Il grande valore che una visita internistica offre è la complessità di dati da valutare e di aspetti da contemplare. Oltre a tutta la parte anamnestica e di ascolto della storia clinica del paziente e alla visita tramite palpazione, è possibile integrare la visita con accertamenti strumentali ad alta tecnologia a seconda delle competenze dello specialista.
Le procedure che io effettuo sono:
- l’ecografia
- l’eco-color-doppler
- l’elettrocardiogramma (ECG)
- la densitometria ossea ecografica R.E.M.S.
Inoltre, per l’approfondimento dei disturbi intestinali, mi avvalgo oltre che dell’ecografia delle anse intestinali, anche dell’analisi del microbiota intestinale, un esame altamente innovativo che utilizza tecniche di sequenziamento del DNA fecale per studiare la salute dell’intestino.
Quando richiedere una visita
Consiglio di rivolgersi ad un medico internista quando si soffre di quadri clinici complessi con diverse patologie, per le quali si seguono specifiche terapie. Spesso capita, infatti, che i pazienti si sottopongano a diverse visite specialistiche per indagare singoli sintomi o segni, quando molto spesso questi sono conseguenza di un’unica patologia, che il medico internista è abituato a cercare e ad individuare.
Inoltre, spesso i dolori o i sintomi lamentati dal paziente non sono altro che la manifestazione di una patologia o di una disfunzione non direttamente collegata a quel sintomo o all’organo interessato, bensì ad una problematica più profonda di secondo livello che va indagata in maniera accurata.
L’internista analizzerà nell’insieme il quadro clinico generale, valutando quali siano le terapie più adeguate non solo a trattare la specifica patologia, bensì per la persona che ne soffre. Spesso, infatti, ci si focalizza sulla patologia specifica, dimenticando il resto dell’organismo ed i possibili effetti di tale terapia sulla persona che la assume e sulle eventuali altre patologie di cui soffre.
In realtà, non si dovrebbe occupare solo di malattia: il suo primo obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere in salute il più a lungo possibile le persone sane. Anche in ambito preventivo, infatti, l’internista saprà fare una valutazione complessiva della persona, della sua storia (l’anamnesi) familiare e personale, valutare le patologie presenti ed i fattori di rischio, pianificando gli interventi di tipo preventivo o terapeutico più appropriati per mantenere lo stato di salute e/o rallentare la malattia.
Il ruolo di “regista della salute”
Credo che il ruolo più appagante per un medico orientato alla prevenzione sia quello di prendersi cura dei sani affinchè non si ammalino. In riferimento a questo, io mi ritengo molto fortunato perchè spesso i pazienti si rivolgono a me in cerca di una “guida”, di un medico che sappia consigliarli e seguirli nel tempo, sia quando sono in salute per mantenerla, sia nei momenti di malattia, al fine di risolverla o trattarla nel modo migliore e poter ritornare in salute, riducendo il rischio di ricadute o di altre patologie conseguenti. E’ questo ruolo di “regista” della salute che molte persone cercano e che è perfettamente calzante con la figura del medico internista.
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